Prostata e incontinenza maschile: quali relazioni ci sono?

Prostata e incontinenza maschile | IncontinenzaOnline

Nell’arco della vita di un uomo, può capitare di cominciare ad avvertire l’esigenza di urinare con un’urgenza o una frequenza maggiore rispetto al solito.

E’ così che, per esempio quando si guida, ci si scopre attenti alle aree di sosta più vicine; oppure quando si passeggia in una città poco conosciuta l’occhio cade anzitutto sui bar, a cui rivolgersi in caso di emergenza; ancora può capitare di doversi svegliare la notte per andare a fare pipì, e gli esempi potrebbero continuare a lungo…

Situazioni come queste, e alcune altre di cui parleremo presto, possono essere la “spia” della Ipertrofia Prostatica Benigna (nota anche come IPB, anche se i medici potrebbero usare pure il termine “iperplasia” perché scientificamente più corretto), ossia di un ingrossamento anomalo della prostata.

La prostata di ogni uomo, infatti, passa attraverso due fasi di ingrossamento “fisiologico”: la prima durante la pubertà, che porta al raddoppio delle dimensioni; la seconda inizia a 25/30 anni e si prolunga per tutto il resto della vita.

In alcuni casi, l’aumento di volume della prostata che avviene in questa seconda fase può essere eccessivo e finire col comprimere l’uretra, ossia quel canale che porta l’urina dalla vescica all’esterno del corpo passando proprio attraverso la prostata.

E’ così che può verificarsi una difficoltà a iniziare la minzione, oppure una riduzione del getto che risulta debole o interrotto. Al contrario si può avere la sensazione di un mancato svuotamento della vescica, oppure – come abbiamo visto all’inizio – lo stimolo può diventare più frequente (anche 8 o 9 volte al giorno), urgente, o verificarsi durante la notte.

Spesso queste risposte fisiologiche (definite irritative) sono accompagnate dall’incontinenza, ossia dallo sgocciolamento terminale per cui una volta finito di urinare alcune gocce continuano a uscire senza che le si possa controllare.

L’Ipertrofia Prostatica Benigna e le sue conseguenze sono piuttosto comuni: si calcola che più del 50% degli uomini sopra i 50 anni soffra di prostata ingrossata, e la percentuale sale all’aumentare dell’età arrivando al 75% negli ultraottantenni.

Anche per questo l’incontinenza maschile è piuttosto comune, specialmente dai 65 anni in su: come abbiamo visto, infatti, essa riguarda circa il 10% della popolazione italiana.

Se i sintomi sono chiari, le cause della IPB sono ancora oggi oggetto di discussione: la teoria più diffusa ritiene sia causata da problematiche ormonali, mentre è certo che tra i fattori di rischio che possono aumentarne l’incidenza ci sono l’età (dai 40 anni in su), la familiarità, la scarsa attività fisica e l’esistenza di condizioni mediche come obesità, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.

Per fortuna, però, l’Ipertrofia Prostatica Benigna può essere scoperta nel corso di semplici visite mediche e, se presa per tempo, rallentata attraverso qualche piccolo aggiustamento nello stile di vita che può essere abbinato a una terapia farmacologica.

Talvolta questo non è sufficiente, ed è in questi casi che può essere prospettato un intervento chirurgico.

Ci sono infatti delle situazioni in cui la vescica non è più in grado di riempirsi poco alla volta “naturalmente”, poiché il processo di riempimento si vede interrotto da spasmi della muscolatura della vescica stessa.

Questa condizione – nota anche con il nome di vescica iperattiva – può essere originata, tra le altre cose, da un’ostruzione (come la prostata ingrossata) che causa difficoltà quando arriva il momento di urinare.

Questo disturbo si può risolvere attraverso un intervento chirurgico alla prostata (chiamato anche, in generale, intervento prostatico): quando si interviene chirurgicamente sulla prostata c’è una distruzione dello sfintere prossimale (localizzato a livello del collo della vescica).

Quando ciò accade, la capacità di trattenere l’urina dipende esclusivamente dal buon funzionamento dello sfintere distale, sotto l’apice della prostata; quando anche questo secondo sfintere risulta danneggiato dall’intervento – in maniera proporzionale alla gravità del danno – si può verificare un’incontinenza urinaria più o meno severa.

Per entrare più nello specifico, quando la prostata viene rimossa interamente (prostatectomia radicale) a causa di un tumore (carcinoma prostatico), la percentuale di uomini che nell’anno successivo all’intervento chirurgico soffriranno di incontinenza da sforzo va dal 5% al 15% e a volte fino al 20%; questo tipo di intervento è quello che presenta un fattore di rischio maggiore legato allo sviluppo dell’incontinenza post-operatoria.

Quando invece siamo di fronte a un ingrossamento della prostata (IPB) che può essere trattato con un’operazione – la resezione transuretrale della prostata – in cui non c’è bisogno di incidere la cute poiché si utilizza come via di accesso chirurgico il canale uretrale, il rischio di soffrire d’incontinenza è minimo: interessa infatti circa l’1% degli uomini che si sono sottoposti a resezione transuretrale della prostata.

Come si manifesta l’incontinenza urinaria dopo un intervento chirurgico alla prostata? E’ soprattutto scatenata da sforzi come tosse, starnuti o sollevamento di oggetti pesanti, ma talvolta può essere un’incontinenza mista, quindi con sintomi anche dell’incontinenza da urgenza, caratterizzata da uno stimolo così forte che non permette nemmeno di raggiungere il bagno.

Solo nei casi più gravi c’è un’incontinenza da rigurgito, ovvero quando c’è una costante perdita di urina (gocciolamento).

Nonostante gli uomini soffrano meno di incontinenza rispetto alle donne, quindi, anche il sesso maschile – soprattutto con l’avanzare dell’età – può andare incontro a problemi di perdite d’urina, magari legate a problemi o a interventi alla prostata.

Conoscere i fattori di rischio che possono provocare l’insorgenza di questo fenomeno ed i mezzi per arginarlo – in parte o completamente – è un’arma importante per evitare che l’incontinenza ci “colga impreparati” e condizioni negativamente la nostra qualità di vita.

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